Non posso muovermi da qui a lì: prima dovrei giungere a metà, prima ancora a metà della metà, e così via senza fine.
Né posso raggiungere una tartaruga: nel tempo che giungo lì dov’era prima, lei si è spostata un poco; nel tempo che copro la nuova distanza, lei si è spostata un altro minimo poco, e così via senza fine.
Nè posso scagliare una freccia, perché in ogni istante occupa lo spazio per quanto è lunga, cioè è ferma e, poiché il tempo è composto di molteplici istanti, in ogni istante, e dunque per tutti, resta immobile.
Che se qualcosa potesse muoversi, si muoverebbe con una certa velocità per una cosa ferma, ma al doppio della velocità per qualcosa che si muovesse incontro ad essa: conclusione assurda, come se la metà del tempo fosse uguale al doppio.
Ecco, l’essere è immobile.
Il movimento è tutto soltanto parole.
[ Zenone ~ 450 a.C. ]