Vivi nascosto.
Vivi semplice, con amici fidati, lontano dalla folla e dai conflitti pubblici.
Non impegnarti in politica.
La politica turba l’anima, mette desiderio di potere, insicurezza e ansia.
Per essere felice devi solo liberarti dalla paura degli dèi e della morte, e devi scoprire che il dolore è breve, il piacere facile.
La filosofia serve a questo.
Il male del mondo è la prova innegabile che gli dèi non si curano del mondo.
D’altronde essi vivono liberi e beati: perché dovrebbero curarsi del mondo?
Non sarebbero dèi.
Invece il mondo, anzi, gli infiniti mondi nascono e muoiono dal movimento eterno degli atomi nel vuoto infinito.
Gli atomi sono corpuscoli di tutte le forme, e cadono dritti nel vuoto, come gocce di pioggia, che non si toccherebbero mai, però talvolta deviano, e quando accade si scontrano e si combinano, dando origine ai mondi.
Questa possibilità di deviare, di sfuggire alle leggi della natura, è il fondamento della nostra libera volontà.
Anche la nostra anima è composta di atomi, atomi che sono più sottili e rotondi degli altri, dunque più mobili.
Sono diffusi per tutto il corpo come un soffio caldo.
Quando si separano, l’anima si dissolve, ed ecco la morte.
Ma se c’è l’anima non c’è la morte, e se c'è la morte non c’è l’anima: la paura della morte è una sciocchezza.
La morte non può farci male, perché è assenza di ogni sensazione.
Le sensazioni sono prodotte dal flusso degli atomi che si staccano dalle cose, formando immagini che sono in tutto simili alle cose.
Ricevendo ripetutamente sensazioni affini di cui teniamo memoria, formiamo rappresentazioni generiche, cioè concetti, cioè immagini schematiche, che ci permettono di anticipare le sensazioni future.
Ad ogni sensazione reagiamo con un’emozione di gioia o di dolore.
Sensazioni, concetti, emozioni sono dunque sempre vere ed evidenti.
È nei giudizi che formuliamo a partire dai concetti, che può sussistere l’errore.
Ed è proprio da un errato calcolo dei piaceri che scaturisce l’infelicità di così tanti uomini.
Noi abbiamo tre tipologie fondamentali di bisogni.
I bisogni naturali e necessari, cioè quelli che dobbiamo soddisfare per stare vivi, come la fame, la sete o il sonno.
I bisogni naturali ma non necessari, come la golosità, o la pigrizia.
E i bisogni che non sono neppure naturali, come il desiderio di gloria, di potere, o di ricchezza.
Dobbiamo soddisfare solo i bisogni naturali e necessari.
È facile farlo, e in questo modo ci assicuriamo la salute del corpo e la tranquillità dell’anima.
Soddisfare gli altri generi di bisogni è invece difficile, fonte sicura di sofferenze e perturbazioni.
Dobbiamo diventare saggi, cioè capaci di calcoli accorti: dobbiamo saper rifiutare i piaceri cui seguirebbero dolori maggiori, e sopportare anche lungamente dolori da cui deriveranno piaceri maggiori.
Dobbiamo essere contenti di poco.
Dobbiamo capire che, solo vivendo in modo saggio, buono e giusto, vivremo una vita stabilmente piacevole.
[ Epicuro ~ 300 a.C. ]