In ogni cosa ci sono semi di tutte le cose.

Ma gli alberi prendono il nutrimento dall’acqua. 

Dall’acqua ricavano ciò che serve per crescere il tronco, le foglie, i fiori e i frutti.

Allo stesso modo noi possiamo nutrirci di solo pane, e dal pane ricaviamo ciò che serve per crescere le ossa, il sangue, la carne, i capelli.

Evidentemente nell’acqua, nel pane, ci sono semi di tutte le cose.

Sono mescolati in proporzioni diverse, ma ci sono tutti.

E sono tutti, ovunque, in tutte le cose.

Ma sono infinitamente piccoli.

Infatti non esiste nulla che sia il più piccolo di tutto: qualunque cosa piccola può essere ancora divisa a metà.

In ogni cosa ci sono tutte le cose. 

Ad esempio nell’oro ci sono una gran quantità di semi d’oro, insieme a quantità molto più piccole di tutti i semi di ogni altra cosa. 

E c’è un’intelligenza in azione, non può che essere un’intelligenza, che separa i semi delle varie cose, muta le proporzioni e determina ogni cosa per differenziazione, imprimendo un movimento rotatorio all’universo indifferenziato originario; movimento che permane nei corpi celesti. 

Questa intelligenza è più sottile e pura di tutto, sa tutto, può tutto, e sta da sola in se stessa.

Noi conosciamo le cose per differenza: sentiamo il caldo perché siamo freddi, il dolce perché la nostra bocca non lo è.

Teniamo memoria di ciò che conosciamo, costruendo il nostro sapere, che poi esprimiamo attraverso la tecnica: siamo il più intelligente degli animali perché abbiamo le mani. 


[ Anassagora 450 a.C. ]